RICHARD ALAN GARDNER E LA PAS - Il PasGroup e la PA

di Avv. Michela Nacca

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Richard Alan Gardner nasce a New York il  28 aprile 1931 - muore a Tenafly il  25 maggio 2003, per suicidio. Un suicidio piuttosto "strano" visto che e' attinto, in casa propria,  da numerose coltellate, anche ai lati del collo ed ai fianchi.

Era un medico, psichiatra (ma la specializzazione in psichiatria non si sa bene dove sia stata conseguita). Lavora dapprima in Germania, in un reparto militare psichiatrico per bambini, com'egli riferisce sul suo sito - ora non piu' visibile -   poi tornato negli USA svolge tutta la propria attivita' professionale trentennale come "testimone esperto" di parte nei processi  penali e civili (sulla custodia) : sempre e solo dalla parte  di padri accusati dai loro figli di violenze o abusi sessuali incestuosi e denunciati dalle madri protettive.

Durante questi processi egli si presenta come Professore docente della Columbia University. In realta' non lo e' mai stato e verra' smentito pubblicamente nel 2003 nel corso di un dibattimento processuale dall'Avvocato Richard Ducot, legale specializzatosi nella difesa delle mamme vittime di violenza istituzionale dovuta alla applicazione della  teoria PAS, ideata da Gardner in difesa dei suoi clienti.

Richard Gardner infatti nel 1985 scrive il suo primo testo sulla PAS (Parental Alienation Syndrome): non un testo scientifico ne' peer reviewed in realta', ma una mera ipotesi, senza alcun fondamento accademico ne' alcun tipo di riferimento  a studi scientifici. Un testo irrazionale e disancorato da ogni logica che gli vale la immediata esclusione da medico volontario e non retribuito nella Columbia Univ., un ruolo che lo avrebbe abilitato  semplicemente all'ingresso nella biblioteca dell'Universita.  Tutti gli scritti che seguiranno di Richard A. Gardner sulla PAS continueranno ad essere autopubblicati e non peer reviewed, sebbene spacciati nei tribunali come scientifici. Si tratta di articoli spesso deliranti, in cui si sostiene la "normalita' dei rapporti sessuali incestuosi tra  i   bambini, anche di un anno di eta', con i loro padri. Padri che da Gardner non sono percepiti ne' valutati come abusanti ma come genitori idonei, anzi piu' idonei di altri perche', tramite le loro iniziazioni sessuali, secondo Gardner sarebbero in grado di rendere i figli molto meglio predisposti verso la procreazione e, dunque, la perpetuazione della specie. In base a tale visione ovviamente le madri protettive diventano automaticamente i genitori piu' inadeguati: piu' inadeguati di genitori pedofili e incestuosi, abusanti anche bambini di un anno e dunque piu' pregiudizievoli anche di genitori "semplicemente" violenti. Queste madri agiscono la Pas ossia una manipolazione sui figli istigandoli contro i padri.

La PAS si fonda su alcuni "pilastri":

- Richard Gardner afferma che tra il 93 ed 96% delle denunce delle madri, circa gli  abusi sessuali paterni  sui figli minori, sarebbero false e strumentali, volte ad ottenere la custodia dei figli e soldi o semplicemente perche' espressione dell'animus vendicativo della ex partner.  Secondo Gardner si tratterebbe di donne che non hanno compreso il valore psicologico-educativo e sociale della relazione - anche sessuale - tra padre e figlio.

- I racconti dei bambini circa l' abuso paterno subito  sarebbero solo frutto di "manipolazione psicologica" esercitata dalle madri "alienanti la figura paterna".

- La stessa paura del padre manifestata  dai bambini (ridenominata "rifiuto") viene considerata solo espressione di quella "manipolazione materna" e non come paura reattiva  all'abuso.

- La relazione paterna con il padre, anche quando abusante, e' per Gardner imprescindibile per la corretta crescita dei bambini  (paternal preference).  Dunque la denuncia e l'atteggiamento protettivo della madre per Gardner sarebbe  sempre e in ogni caso deleterio per il minore, che a suo parere  non potrebbe crescere bene senza il padre, ancorche' violento.

- Per Richard A. Gardner i rapporti/approcci sessuali tra adulti e bambini comunque non costituiscono violenza o abuso: essi costituirebbero anzi un beneficio per il bambino.

- La considerazione negativa di "abuso" attribuita a questi rapporti sessuali incestuosi viene introdotta dalla cultura ebraico-cristiana, secondo Gardner ingiustamente.

- Dunque le madri ed i minori che denunciano gli abusi e la violenza domestica in realta' devono essere "educati" alla vera comprensione dei comportamenti paterni.

"..... pedophilia is an ancient tradition, a worldwide practice, and that there is nothing at all to be guilty about"

'..... la pedofilia è un'antica tradizione, una pratica mondiale e di cui non c'è nulla di cui essere colpevoli'

- secondo Gardner alla luce di cio' i bambini allontanati dai padri accusati di violenza andrebbero riaffidati al padre, dopo un "reset" psicologico, caratterizzato da minacce (Garner afferma che le minacce sono normali nella formazione/educazione delle persone e dei minori).

 

Nel suo libro True and False Accusations of Child Sex Abuse, Richard Allan Gardner, l'inventore insieme a W. Bernet della PAS/PA , sovvertendo ogni criterio fondato sul buonsenso, la ragionevolezza, afferma che:

-il padre pedofilo deve essere aiutato a capire che la pedofilia è una pratica diffusa ed accettata ancora oggi da miliardi di persone (pag. 593) e che non c'è nulla di cui sentirsi in colpa (pag. 594)

-il pedofilo è stato sfortunato relativamente al tempo ed al luogo nel quale è nato per quello che riguarda l'atteggiamento sociale della pedofilia (pag. 593)
-i bambini possono apprezzare le esperienze sessuali e rimanere traumatizzati non dall'esperienza in sé ma dalla reazione esagerata da parte della società (pag. 595) e dalle reazioni isteriche della madre (pag. 584-585)
-la pedofilia può rivelarsi utile per la sopravvivenza della specie, incrementando il generale livello di eccitazione sessuale e aumentando, quindi, la probabilità che le persone si coinvolgano in attività che contribuiscono al processo riproduttivo (pag. 19-20).

Inoltre, un bambino precocemente sessualizzato ha maggiori probabilità di essere attivo sessualmente dopo la pubertà e, quindi, di trasmettere precocemente i suoi geni (pag. 24).

Può essere il bambino stesso a sedurre l'adulto e, qualora scoperto, "il bambino manipola e accusa falsamente in modo che l'adulto sia incolpato".

A causa di questa "scienza spazzatura" (cosi come fu definita da P. Fink nel 2012),   madri ed i loro figli minori  gia'  vittime di violenza domestica del partner o di abusi sessuali paterni, diventano vittime anche di documentati abusi istituzionali ed abnormi provvedimenti di ablazione: stiamo parlando di azioni di allontanamento forzato di bambini, anche piccolissimi, dalle loro  madri che hanno denunciato le violenze e/o abusi. Questo e' il reset ossia la "cura" della Pas.

Si tratta di ablazioni/sradicamenti materni  attuate da assistenti sociali e forze dell'ordine in base a provvedimenti giudiziali emessi in ragione di CTU (consulenze tecniche di ufficio) che diagnosticano la Pas,  "alienazione" o "ostativita' materna" o "conflitto di lealta'" "delirio incapsulato o situazionale" " psicosi situazionale" "simbiosi" ecc. , sostenendo che il minore sarebbe sottoposto a "grave rischio evolutivo" in quanto, allontanato dalla relazione con il padre abusante o violento, ne deriverebbe un danno peggiore, come scrisse Gardner.

La soluzione indicata infatti da Gardner e ripresa ancor oggi nelle CTU ? Sradicare totalmente la relazione materna (quando protettiva e dunque "non resiliente") e imporre quella paterna, sebbene abusante!

Cio' avviene non solo quando le denunce di violenza siano state ritirate dalle madri (sovente sotto pressioni) e archiviate, ma sempre piu' spesso anche quando il padre accusato dai minori e' stato rinviato a Giudizio e persino se condannato per maltrattamenti, lesioni, abusi o minacce!

Tali ablazioni di bambini  dunque sono finalizzate a ricollocare i minori dapprima in strutture "educative" (case famiglia) dove verranno "riallineati al padre violento", e poi collocati e affidati - spesso esclusivamente - proprio al padre.

Tutto cio' tuttavia comporta la drastica e permanente interruzione della relazione materna, ritenuta pericolosa a prescindere!

Cosa significhi questo "riallineamento" (o reset) lo possiamo solo dedurre dalle testimonianze che ci giungono dai minori stessi, visto che non vengono pubblicizzate ne' rese note le modalita' di queste "terapie" in Italia (probabilmente mai verificate dal Ministero della Salute italiana): si tratterebbe di colloqui estenuanti con educatori che cercherebbero di convincere, in ogni modo, i bambini ad incontrare il padre inducendo una reinterpretazione dei comportamenti e delle denunce materne, nonche' dei loro ricordi di violenza assistita e subita; tutto cio', sembrerebbe, potrebbe essere attuato anche tramite minacce e ricatti. Cosi viene raccontato da ex  minori che hanno subito tale trattamento.

Si tratta di un tipo di violenza gia' ampiamente riconosciuta e studiata in USA a livello accademico, definita DV by proxy o legal harassment.


N.B. La Pas non e' mai stata accettata dalla Comunita' scientifica internazionale ma solo da professionisti intenti perlopiu' a lavorare come CTU e CTP nei tribunali.

Non venne accolta nel DSM 5 nel 2012 nonostante le "forti pressioni lobbistiche" (Darrel Regier) ricevute dal team incaricato di aggiornare il DSM. 

Nel 2019-2020 ripetute e definitive furono le bocciature delle innumervoli proposte di inserimento della  Parental Alienation sia come Sindrome che come Disordine/Disturbo e anche come esempio di "problema relazionale genitore figlio" nell'ICD 11.

"È stata presa la decisione di non includere il concetto e la terminologia di 'alienazione parentale' nella classificazione perché non è un termine che ha a che fare con la cura della salute. Non ci sono interventi sanitari basati su evidenza empirica specifici per l'alienazione parentale". Sono le parole con cui l'Organizzazione mondiale della sanità nel 2020 rimuoveva l'alienazione parentale dall'elenco delle patologie riconosciute 

https://www.who.int/standards/classifications/frequently-asked-questions/parental-alienation 


Il rifiuto di un bambino va indagato infatti in base alla relazione che quel bambino ha con il genitore rifiutato ed i comportamenti tenuti dal genitore rifiutato!



«Accreditati studi scientifici frutto di ricerche di psicobiologia nel campo delle neuroscienze affettive insegnano che quando un bambino si sente a disagio con un genitore ed evita la frequentazione con lo stesso, nella quasi totalità dei casi lo fa perché ha paura e la paura - un'emozione primaria, istintiva, non condizionata - è in genere provocata dal comportamento violento (fisico o anche solo verbale) del genitore rifiutato, se non addirittura da abusi sessuali o atteggiamenti che mettono il minore a disagio
  https://www.centrostudilivatino.it/affido-condiviso-profili-critici-e-ragioni-di-contrarieta/

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