PARLANO I BAMBINI....

sez. a cura di Avv. Michela Nacca ed Eleonora Francica


riproduzione e' vietata e verra' perseguita, a meno che non si citino le autrici

Medea

di Eleonora Federici

Il carro alato ti porterà via,
a soli quattordici anni, piccola.
Te ne andrai dalla periferia.

Questa forza oscura mi sbriciola
come biscotto: mi scioglie le briglie
e come il sole splende. Briciola

d'amara Colchide. Così lui ti striglia
ben bene, piccola mia: amata terra
di periferia, il sangue ti spinge!

L'oscurità le muoverà una guerra:
si mescerà l'intimità col rosso.
E forse il fato sta' nelle stelle.

Smunta da sputar il carnale osso,
presa sei stata dall'oscura forza,
piccola mia. E dire più non posso.

Ti laverai dal sangue la tua scorza,
i vestiti dallo sperma. La sera
ti sarà compagna, poiché luce smorza.

Fuggirai: il tuo carro nella nera
notte striscia come serpente. Vera,
come fiore in questa primavera.

I bambini chiedono aiuto ...

5 maggio #giornata contro la #pedolfilia

Ci sarebbero da scrivere pagine e pagine su questo reato che distrugge la #vita di migliaia di #bambini ogni anno: un #minore #abusato porta per tutta la vita i segni del dolore e dei sensi di colpa per il male che gli è stato inferto.
Padri, nonni, zii, amici di famiglia, personaggi insospettabili che magari non disdegnano qualche viaggetto nelle mete del #turismosessuale camuffandolo da viaggio di lavoro.
In italia la #pedofilia è ancora un #fenomeno #sommerso e #protetto da una società che preferisce non guardare, non chiamare le cose con il proprio nome, non toccare i pilastri fondamentali di quella #famiglia "modello Mulino Bianco" a cui tutti piace pensare, ma che non per tutti esiste davvero.
La realtà è ben diversa. Dentro le mura domestiche molti bambini trovano l'#inferno.
Una società e un sistema che non #tutela i bambini e neanche le loro #madri che spesso sono costrette al silenzio dalle stesse #violenze #fisiche e #psicologiche a cui vengono sottoposti i lori figli.
E quelle poche che trovano la forza di #denunciare per proteggerli devono affrontare un lungo e difficile calvario. "[...] La maggior parte degli psicologi e degli psichiatri infantili infatti che si occupano stabilmente di abuso e maltrattamento all'infanzia (non tutti per fortuna) chiamati a svolgere CTU e a fornire pareri, nei procedimenti penali e civili che si aprono, ignorano e rimuovono l'ipotesi della violenza domestica e quando sono a contatto con rivelazioni di bambini vittime dell'incesto o maltrattamento, di madri vittime di violenze, agiscono, consapevolmente o meno, come i peggiori guardiani del Tabù. Questi personaggi hanno avvelenato la giustizia italiana e distrutto il destino di centinaia di bambini applicando false teorie (ad es. La PAS) che provengono direttamente da veri e propri attivisti della pedofilia come Richard Gardner e Ralph Underwager, questo è uno scandalo che va con forza denunciato[...].


In un liceo di Gela il 25 novembre 2019   e' stato organizzato un convegno contro la violensa sulle donne. 

Al termine si e' alzata una studentessa che ha rivelato le violenze subite in famiglia, fino all'ennesima: portata via dalla madre, anche lei vittima, che non ha piu' rivisto!

«Vi racconterò la mia storia personale di violenze quotidiane di cui porto addosso i segni.......Una sera, mio padre, come sempre in preda ai fumi dell'alcool, è rientrato in casa rompendo il vetro della finestra. Con i frammenti più grossi ci ha inciso profondamente le carni marchiandoci per tutta la vita. Guardo ancora i segni di quei tagli e ricordo ogni schiaffo, ogni percossa».

La giovane pensava che quelle sofferenze sarebbero cessate quando i servizi sociali sottrassero lei e il fratello al padre-padrone. Invece, portati in una struttura per minori, avrebbero subito botte senza pietà per metodi educativi coercitivi e violenti.

«Non ho avuto più notizie di mia madre - ha raccontato - e ora vivo con un'altra famiglia, finalmente nella serenità».

Anche il fratello è stato dato in affidamento.

v. in https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/307372/violenza-donne-studentessa-lascia-senza-parole-marchiati-da-mio-padre-con-il-vetro.html?fbclid=IwAR04vmGtxwQDVZDV_9N0jkoWseTmecQ9IhopFUxg-Qa6hFyLgVX_Vjpu4Jw

 
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Tema del figlio di Giada


"Nel dizionario italiano la parola "rispetto" significa astenersi da atti offensivi verso qualcuno. Secondo me è importante rispettare gli altri perché se tu non lo fai, loro non rispondere rispettano e così via. A me, invece, è successo tutto il contrario. Un giorno quando stavo a scuola mentre facevo merenda, la maestra Ester mi dice che c'erano delle persone che mi volevano parlare. Appena sono entrato nella stanza mi sono saltate agli occhi tre persone, di cui una poliziotta senza la sua divisa e due assistenti sociali, poi ho visto anche altre persone agli angoli.

Io non sapevo niente: cosa mi dovevano dire, cosa mi dovevano fare... Appena mi sono seduto la poliziotta mi ha cominciato a dire che mi dovevano portare via senza che mia mamma lo sapesse. IO DICEVO DI NO, ma loro continuavano, MI SONO MESSO A PIANGERE PERCHÉ VOLEVO CHIAMARE MIA MAMMA E PERCHÉ NON VOLEVO ANDARE IN CASA FAMIGLIA. Dopo un'ora e mezza, mi sono sentito male perché avevo pianto troppo, ma continuavo a dire di no. Ad un certo punto quelle tre persone si sono avvicinate a me, MI HANNO PRESO CON LA FORZA CHE MI HANNO PORTATO IN MACCHINA, che era in giardino. Quando stavo in macchina, una persona mi dice che appena arrivavo in casa famiglia, mi avrebbero fatto chiamare mia mamma.

Quando sono arrivato, ho dovuto aspettare un'ora, prima che mi facessero chiamare mamma. Appena l'ho chiamata e le ho raccontato il fatto lei è arrivata subito, ci ho parlato un pò e poi se ne è andata. SONO MOLTO TRISTE, ANCHE PERCHÉ TUTT'ORA CI STO E VEDO MIA MAMMA SOLO DUE VOLTE ALLA SETTIMANA. Secondo me, questa esperienza che ho vissuto, non deve insegnare niente a me, piuttosto a quelle tre persone che mi hanno preso con la forza e tutte le altre cose che mi hanno fatto... dovrebbero essere loro a capire qualcosa. Io penso di essere abbastanza rispettoso nei confronti degli altri perché ho capito come ci si sente a non essere rispettati".

Il figlio di Giada Giunti

tratto da

https://realinside.it/intervista-a-giada-giunti/?fbclid=IwAR2kZYscKU5d1FvLM9NC2AFpT4ZVRs58o_c5Dqbd4wVdxPeY7kx-xrS3jkc 

Alanna, ormai giunta come studentessa alla  studentessa alla Northwestern University,    ha intentato una causa, essendo stata affidata da bambina proprio al padre abusante nonostante le di lei denunce e quelle della madre, rimaste inascoltate.

https://richardducote.wordpress.com/articles/newsday/


" The Louisiana Supreme Court, now absent the justice quoted above, is redeemed. On June 29, 1999, in the case of Folse v. Folse (No.98-1976 1999 WL 451026 a]) the court ruled that clear and convincing proof in a custody case of sexual abuse, sufficient to terminate the abusers visitation under the Post-Separation Family Violence Relief Act, R.S. 9:36 1-369, is established by the child's specific complaints and demonstrations of sexual abuse to her mother and others, including her therapist, and the child's age inappropriate knowledge of adult sexual behavior. In the most important pro-child, pro-truth decision to come from an appellate court during my career, the Louisiana Supreme Court has demonstrated that the legal system can rationally synthesize statutory evidence and clinical evidence to reach the correct result."

Avv. Ducot  https://richardducote.wordpress.com/articles/newsday/

IL 24 luglio 2009 il Giudice Frederick Crowe condanno' Cherish Lewis, ordinandole di restituire la figlia di 4 anni al padre. Ma la donna rifiuto' sapendo che la piccola fosse stata gia' abusata sessualmente dall'uomo. La donna fu tradotta in  carcerehttps://www.traumainformed.org/wp-content/uploads/2015/04/GBP-Violated-Advocacy-Brief-1.pdf

La storia di James e Sara in Australia, raccontata da abc.net

https://www.abc.net.au/news/2019-06-13/family-court-ordering-children-into-unsafe-situations-alrc/11137344?pfmredir=sm&fbclid=IwAR0eKx7qfQIn_r0K6HJxKF2g_BiXnkF8ydHLgk0vL_CXvhqgZH238rIhHBY

James * afferma che i primi ricordi della sua infanzia riguardavano l'abuso sessuale e fisico di suo padre.
Anche nella sua memoria sono impresse le occasioni in cui ha cercato di dire a qualcuno cosa stava succedendo e il sistema che non gli credeva.
James ha riferito a sua madre del presunto abuso e cio' fu riferito al Dipartimento per i servizi alla famiglia e alla comunità (FACS) del New South Wales e alla polizia, ma nel tribunale della famiglia le accuse sono state giudicate maligne e fu affidato in custodia esclusiva proprio a suo padre.
Dall'età di quattro a 13 anni, James è stato oggetto di procedimenti nel tribunale della famiglia mentre sua madre ha combattuto per riavere suo figlio. Ora 19enne, James può parlare da solo di come le decisioni prese nel suo migliore interesse hanno influenzato la sua vita. 'È stato molto difficile lì'
"Non ho mai detto in tutta la mia vita che mi sarebbe piaciuto vivere con mio padre. Sono sempre stato contrario ', ha detto. "All'epoca ero così spaventato da persino parlare dell'abuso sessuale con il consulente in tribunale. Non mi fido di quella persona '.
Quando aveva sei anni, un giudice del tribunale della famiglia ordinò a James di vivere con suo padre. Gli è stato permesso di vedere sua madre per le visite di contatto ogni secondo fine settimana.
Quando era con sua madre, James disse che passava il tempo a controllare l'orologio, a guardare le ore che scorrevano via. Presto sarebbe stato riportato da suo padre, un posto che ha descritto come 'l'inferno sulla Terra'.
"È stato molto difficile lì. Mi stava abusando fisicamente, abusando verbalmente, abusando emotivamente. Ho vissuto lì per sette anni ', ha detto James.
"Ci sono state molte volte in cui mi stava abusando fisicamente e sessualmente ovviamente. Erano i miei ricordi molto, molto antichi.
"Sono uscito dal bagno e mi ha sbattuto la testa nell'angolo di un muro senza motivo. Non c'era alcun motivo dietro, voleva solo lasciarmi arrabbiare. '

James, quando ha compiuto 12 anni, scappava regolarmente dalla polizia con graffi e contusioni.
"Ho tentato il suicidio. Ho pensato 'se non sono in grado di vivere con mia mamma, non c'è niente'. Non vivrò qui e non c'è nessun altro posto dove andare ', ha detto James.
Alla fine, la polizia ha stipulato un ordine di violenza (AVO) contro il padre di James per suo conto. James dice che ha implorato le autorità di lasciarlo vivere con sua madre, ma gli ordini del tribunale della famiglia lo hanno proibito e invece è stato posto in un rifugio.
"È stato molto difficile. Era meglio che stare da mio padre, ma era anche molto difficile perché non avevo alcun contatto con mia madre, nessuna telefonata, nessun messaggio, niente '.
I servizi di protezione dei minori sono basati sullo stato. Il tribunale della famiglia è federale e ci sono paure che i bambini si perdano nelle lacune.
L'ABC ha visto una dichiarazione giurata presentata da FACS nel caso di James che afferma di aver ricevuto 24 segnalazioni di rischio di danno da una serie di fonti in relazione a James durante i primi sei anni in cui ha vissuto con suo padre.

Il padre di James era stato gia' in realta' denuncianto da 3 ex patner, sempre per abuso sessuale su minore. Eppure il sistema aveva permesso che James fosse affidato proprio a lui.

L'Australian Law Reform Commission (ALRC) ha recentemente condotto una revisione ad ampio raggio del sistema giudiziario federale della famiglia e ha scoperto che rappresentava un 'rischio inaccettabile per i bambini'.
Nella sua prima raccomandazione, emessa a marzo, l'ALRC ha affermato che i tribunali del diritto di famiglia dovrebbero essere trasferiti negli Stati e nei territori - la stessa giurisdizione dei servizi di protezione dei minori.
L'ALRC afferma che la raccomandazione radicale ha risposto a 'probabilmente la preoccupazione più urgente':
'Che i bambini si stanno danneggiando a causa delle lacune tra il tribunale federale della famiglia e i tribunali statali e territoriali, i servizi di protezione dei minori e la polizia'.
Queste lacune esistono perché i tribunali federali della famiglia sentono spesso accuse di violenza familiare e abusi sui minori, ma hanno poteri limitati per indagare su di loro. Si basano su tribunali e agenzie statali e territoriali per svolgere tale attività e condividere informazioni sui rischi per famiglie e bambini, secondo il rapporto ALRC.
'Esistono, tuttavia, significativi ostacoli alla condivisione delle informazioni tra i sistemi', si legge nel rapporto.Nella sua raccomandazione, l'ALRC ha osservato che il rischio per i bambini era 'più che ipotetico'.
'Durante questa indagine, l'attenzione di ALRC è stata attirata da numerosi esempi del sistema di diritto di famiglia che mette i bambini in situazioni non sicure', si legge nella raccomandazione.
"Le difficoltà strutturali fondamentali del sistema del diritto di famiglia possono essere risolte solo consentendo di trattare le questioni di diritto di famiglia, violenza familiare e abuso di minori nello stesso posto allo stesso tempo. Un tribunale che considera i migliori interessi del bambino nella sua totalità '.
L'ABC si è avvicinato al FACS per un commento ed è stato indirizzato al procuratore generale del Nuovo Galles del Sud, il quale ha affermato che avrebbe 'considerato' le raccomandazioni dell'ALRC.

" "" Nei miei 13 anni di esperienza, i giudici, insieme a DCFS / CPS, hanno consentito abusi, trascurato i miei diritti, rifiutato di farmi testimoniare e mi hanno insultato personalmente, chiamandomi bugiardo e dicendo che non ho credibilità. Queste esperienze hanno avuto un impatto notevole sulla mia vita ... Il mio caso non è raro e casi come il mio non spariranno. È ovvio che lo status quo non è un metodo efficace per proteggere i bambini '. - accusata di Sindrome da Alienazione dei genitori Mac Strelioff, sopravvissuta all'abuso di minori la cui madre, un genitore protettivo, è stata e ha ricevuto un periodo di detenzione per tenere i suoi figli dall'abusatore

https://www.traumainformed.org/wp-content/uploads/2015/04/GBP-Violated-Advocacy-Brief-1.pdf

James, e altri come lui, credono che i bambini dovrebbero avere una voce maggiore nei procedimenti prima che siano determinati i loro migliori interessi.

Sarah * era una bambina nel sistema che dice di non essere mai stata ascoltata. Ora ha 23 anni e vuole raccontare la sua storia.

'Puoi ancora amare qualcuno che ti fa male'
'È difficile esprimere a parole cosa significhi che un bambino di quattro anni venga portato dalla madre a tempo pieno a un padre che non ha esperienza nel crescere un figlio da solo, specialmente una femmina', ha detto.
Un giudice del tribunale della famiglia ha rimosso Sarah dalle cure di sua madre e le ha ordinato di vivere con suo padre. Non era mai stata sola prima con lui.
"È stato probabilmente il più grande impatto della mia vita. Ha cambiato tutto ', ha detto.
Sarah dice di aver subito un'estrema abbandono e abusi durante la sua infanzia.
"Ero molto ritirato, molto antisociale. Avevo problemi a fare amicizia e non fidavo degli adulti, quindi ero molto isolato ', ha detto.
"Ho faticato a fare cose di gruppo o cose di gruppo o scuola.
'Sono cresciuto da solo.
'
La madre di Sarah, Jackie * e suo padre, non si sono mai sposati e sono stati genitori in base a termini concordati o ordini di consenso, fino a quando non ha cercato più contatti con sua figlia.
Il padre di Sarah aveva l'HIV e Jackie credeva che fosse irresponsabile con la sua malattia. Sapeva che una delle sue figlie più anziane aveva un ordine restrittivo nei suoi confronti e così ha evocato il suo casellario giudiziario.
Quel record includeva condanne per aggressione e aggressione indecente degli anni '60, nonché 'un ampio casellario giudiziario' con periodi di detenzione.
'Devo davvero preoccuparmi della persona che ha preso la decisione di affidare un figlio alle cure di mio padre', ha detto Sarah.
Un importante fattore complicante in questo caso è stata la decisione di sua madre di fuggire in un altro stato con Sarah durante il procedimento.
La fuga con il bambino e la mancata osservanza degli ordini del tribunale sono stati severamente osservati dal tribunale e hanno contribuito alla perdita della custodia della madre di Sarah.
Per Sarah, il procedimento non riguardava mai lei.
"Era essenzialmente mia madre contro mio padre in tribunale. Non si trattava mai di ciò che volevo o di ciò di cui avevo bisogno ', ha detto.
"Credo di essere diventato un oggetto e non un essere umano.
'Non riesco nemmeno a capire cosa passa per la mente di un giudice quando decidono ciò che è nel migliore interesse di qualcuno con cui non hanno mai incontrato o addirittura parlato.
'
Durante il processo giudiziario, il rappresentante assegnato da Sarah ha chiesto se amava sua madre e suo padre.
'Ho risposto' sì '. E ovviamente l'ho fatto, sono i miei genitori. Questa è la parte che non capiscono, puoi ancora amare qualcuno che ti fa male ', ha detto.
Il giudice in materia di Sarah fece ordini in base alle informazioni e alle prove di cui disponeva in quel momento. Sarah ha riflettuto su quel giudizio col senno di poi di sapere come sono andate le cose.Giudizio:
'Entrambi i genitori sono in grado di prendersi cura del bambino.'
Sarah: "Non sono mai stato davvero incoraggiato a farmi la doccia o lavarmi i denti o cambiarmi i vestiti e alla fine sono stato vittima di bullismo a scuola.
"Di solito avevo il mal di testa e sentivo l'odore.
'Anche quando ho detto a un amico o a mia mamma o a qualcosa che' papà mi colpisce 'o' non ho cibo 'o qualsiasi altra cosa, o sarebbe stato segnalato e ignorato o semplicemente non avrei mai sentito.'
Giudizio:
'La madre ha fatto accuse di violenza contro il padre, ma non sono convinto che sia importante'.
Sarah: "Papà, era molto offensivo; sempre molto arrabbiato. Mi sarei fisicamente colpito o spinto in giro o mi avessero sparato addosso o altro.
'Avevo  abbastanza spesso lividi o cicatrici o segni rossi in cui mi spingeva o mi picchiava'.

Giudizio:
'Il padre è in grado di proteggere il bambino da danni fisici o psicologici'.
Sarah: 'Quando ero nei miei anni più giovani, quindi penso a otto o nove o dieci anni, ero abusato sessualmente da [un membro della famiglia].'
'[Mio padre] lo ha catturato una volta e lo ha negato in tribunale quando gli è stato chiesto perché l'ho detto a mia madre, che l'ha cresciuto, e ha mentito.'
Giudizio:
"La madre continua le sue accuse di pedofilia e abusi sui minori nei confronti del padre. La madre non porta prove a sostegno delle sue accuse e ho scoperto che sono prive di fondamento. '
Sarah: 'Penso che in alcuni casi abbiano una teoria pertinente, ad esempio un padre amorevole viene accusato di qualcosa che non stanno facendo, il che è abbastanza giusto, ma ci sono altri casi in cui è vero e penso che ci sia bisogno di essere più processi in atto e più persone coinvolte per raccogliere i segni del bambino e dei genitori '.
A 13 anni, Sarah è scappata. È arrivata al posto di sua sorella adulta e suo fratello ha combattuto per tenerla legalmente. Alla fine, suo padre ha accettato che potesse vivere lì e sua madre era soddisfatta di essere al sicuro.
Sarah desidera una maggiore formazione per i consulenti e i rappresentanti dei minori nel sistema del diritto di famiglia, quindi, a differenza della sua esperienza, è possibile ascoltare le richieste di aiuto.


James dice che non può perdonare il sistema giudiziario: 'È assolutamente ingiusto quello che mi hanno fatto'.

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In quest'altra  testimonianza, un bambino - oggi adulto - che ha vissuto l'orrore della violenza domestica fino alla morte della propria madre dice che avrebbe voluto che qualcuno lo ascoltasse.

I bambini vanno ascoltati, le vittime protette e supportate bene, i maltrattanti allontanati.

https://www.sbs.com.au/news/insight/how-it-feels-to-be-a-child-dealing-with-family-violence?cid=news%3Asocialshare%3Afacebook&fbclid=IwAR0GRcS2vHM_LkKp5xtXVAfCmJdYpo4CjtCcV23btfQQpv9v3v3Ksf932N8


" Attimi di violenza"

.. E adesso percuotimi
ancora,
lasciami pure i tuoi
segni sulla mia carne,
io non potrò che urlare
alla mia anima;
chissà se almeno
lei è disposta a credermi:
gli adulti no!
Ho provato a piangere,
a tremare,
a camminare
lentamente per timore
di entrare laddove
io non potrò respirare,
sorridere, giocare.
Sono già io il giocattolo
del mio insegnante;
sono io il suo sacco
per allenarsi, per
scaricare la sua rabbia,
la sua follia...
in quell'istante,
vorrei crescere a dismisura,
usare le mie mani
grandi come le sue,
le gambe come le sue
e difendermi.
E invece corro, non ho
il tempo per
piangere, per
fuggire.
E intanto nella mia
mente conservo ogni
cosa, quel film d'orrore
ch'io ho girato
contro il mio volere,
ed ora in un angolo di
casa mi racchiudo per
capire se sono ancora
vivo,
se sono ancora un bambino,
una vittima
di un crudele destino.

( A. Stramaglia)



USA  2018 -  Tre ragazzi raccontano la loro esperienza di allontanamento dal genitore preferito , considerato alienante, ed il trattamento in Family Bridge

v. servizio in https://www.nbcbayarea.com/news/local/no-oversight-for-programs-advertising-they-reconnect-children-with-alienated-parents/64105/


Tre giovani adulti che da bambini hanno frequentato un workshop sulla riunificazione nella Bay Area dicono che il costoso programma non funziona e sono preoccupati per la mancanza di supervisione di un programma di questo tipo. Il workshop, Family Bridges, è uno dei più antichi e più utilizzati programmi di riunificazione negli Stati Uniti e in Canada. Mentre la maggior parte dei casi di divorzio sono risolti al di fuori di un'aula di tribunale, nelle battaglie per l'affidamento estremo - a volte chiamate casi di "alienazione dei genitori" - un giudice del tribunale della famiglia ha il potere di ordinare ai bambini di partecipare a questi workshop di ricongiungimento.I tre giovani adulti che hanno partecipato a Family Bridges da bambini dicono di non volere che altri bambini debbano passare quello che hanno passato loro.Per rispetto della privacy di ogni famiglia, la NBC Bay Area si riferisce ai giovani adulti solo per nome."Non voglio che questo accada ad un'altra persona", ha detto Arianna, una diciannovenne di Seattle. Nel suo caso, un giudice ha scoperto che suo padre stava allontanando Arianna e la sorella minore dalla madre."Questa è la prima volta che ho una voce", ha detto Leo, un ventiquattrenne di Toronto. Il giudice nel suo caso ha scritto che, dopo la separazione dei suoi genitori, Leo era "sempre più alienato dalla madre dalle parole e dal comportamento del padre"."Non sono più stato lo stesso da quel programma", ha detto Samantha, una diciannovenne di Saskatoon, in Canada. Il giudice nel caso di Samantha ha scoperto che sua madre stava alienando Samantha e suo fratello minore dal padre.Dopo le polemiche per l'affidamento tra i genitori, ognuno dei giovani adulti dice di aver preferito passare la maggior parte del tempo con un genitore piuttosto che con l'altro.In ogni caso, un giudice ha stabilito che il genitore preferito stava alienando il bambino dall'altro genitore. Come parte di un'ordinanza del tribunale, i bambini hanno partecipato a Family Bridges con il loro cosiddetto "genitore alienato" e sono stati obbligati a tagliare tutti i contatti con il loro cosiddetto genitore preferito per 90 giorni, un requisito del programma Family Bridges.Tutti e tre i giovani negano che nei loro casi si sia verificata un'alienazione dei genitori. Ognuno di loro ha partecipato al workshop di quattro giorni del programma Family Bridges, che è condotto da diversi psicologi e assistenti sociali.
"Mi sento come se mi avessero derubato di tutta la mia infanzia quando avevo 12 anni", ha detto Leo. È un campione nazionale di lacrosse del 2017 che ora gestisce un'azienda che insegna questo sport in Canada. Ha detto di essere rimasto stupito nell'apprendere che la sua esperienza a Family Bridges è stata così vicina a quella di Arianna e Samantha, giovani donne che non ha mai conosciuto."Non si può costringere qualcuno ad avere una relazione", ha detto Arianna. "Non si può proprio".Arianna aveva 17 anni quando ha frequentato Family Bridges. Ha detto che lei e la sua sorellina sono state portate da un'azienda di trasporti privati da un'aula di tribunale di Seattle per incontrare la madre al workshop tenutosi in un hotel nel sud della California. Le fatture ottenute dall'Unità investigativa mostrano che il workshop è costato quasi 40.000 dollari, incluse le spese di hotel e trasporto.
"Onestamente i prezzi di questo programma sono ridicoli", ha detto Samantha. Aveva anche 17 anni quando ha frequentato Family Bridges a Toronto con suo fratello, che all'epoca aveva 14 anni. Il padre voleva riconnettersi con loro e un giudice ha deciso in suo favore. "Questi programmi, sembrava che stessero usando tattiche di paura letterale", ha detto. "Stavano solo ripetendo le informazioni più e più volte. Non ci lasciavano dire nulla dei nostri veri sentimenti o delle nostre opinioni".Leo aveva 13 anni quando partecipò al programma in un albergo di San Francisco con sua madre. Disse di essere stato prelevato dall'aula di tribunale direttamente sotto la sua custodia e di non aver visto suo padre per più di un anno dopo che il giudice aveva stabilito che il padre aveva allontanato Leo da sua madre.
"Ero seduto a casa di un mio amico dopo la scuola a mangiare la cena Kraft al piano di sotto nel suo seminterrato a guardare 'One Tree Hill' e bussò alla porta", disse Leo, "Sono andato di sopra; c'era un poliziotto in piedi alla porta".
Come Arianna e Sam, Leo ha detto di essere stato portato dalla polizia a ricongiungersi con il genitore "alienato" dopo un'ordinanza del tribunale.
"Sono rimasto seduto nell'auto della polizia fino alla fine del processo, dove ho incontrato il giudice. Quello che mi ha detto è che ora andrò a vivere con mia madre", ha detto.
Lo psicologo Randy Rand, che gestisce Family Bridges, non ha risposto a nessuna richiesta di commento. La sua licenza di psicologo è inattiva dal 2009, quando il California Board of Psychology ha intentato un'azione disciplinare non correlata contro di lui per "condotta non professionale, grave negligenza e disonestà". Il consiglio lo ha messo in libertà vigilata per cinque anni. Nel 2012 ha presentato ricorso in appello, ma gli è stato negato. I registri mostrano che la sua licenza rimane inattiva.
Poiché Family Bridges opera come un laboratorio educativo, non psicologico, non è sotto la supervisione dello Stato. "Questi programmi, così come sono ora, non funzionano", ha detto Samantha. È difficile quantificare la frequenza con cui le famiglie vengono ordinate a laboratori di ricongiungimento come Family Bridges". Quantificare la frequenza con cui le famiglie vengono ordinate ai laboratori di ricongiungimento come Family Bridges è difficile da fare, perché molti tribunali non tengono il conto.
La NBC Bay Area ha contattato i tribunali per le famiglie di tutte le nove contee della Bay Area per scoprire se inviano bambini a questi programmi e come ne tracciano i risultati.
La Contea di Sonoma non ha risposto a molteplici richieste di informazioni.
Le contee di Marin, Napa e San Francisco hanno dichiarato di non aver ordinato alle famiglie di partecipare a questi programmi.
Le contee di Alameda, Contra Costa, San Mateo, Santa Clara e Solano hanno detto di non sapere quanti bambini hanno inviato a programmi di ricongiungimento come Family Bridges, né di tenere traccia dei risultati.
"Non si dovrebbe mai essere costretti ad essere inseriti in uno di questi programmi", ha detto Leo. "Il sistema giudiziario deve ripensare le sue strategie".
Nessuno dei giudici coinvolti parlerebbe dei casi di Arianna, Samantha o Leo.
Se sostituissimo l'accarezzare i genitali del bambino con l'alienazione, permetteremmo il contatto se i genitori dicessero che continuera' a farlo?" ha detto Linda Gottlieb, una terapeuta e assistente sociale con licenza di New York che gestisce un programma di ricongiungimento chiamato "Turning Points for Families".
"L'abuso psicologico sui bambini è almeno altrettanto dannoso, se non di più, dell'abuso fisico e anche di qualche abuso sessuale", ha detto Gottlieb.Ha detto che Turning Points condivide il principio di Family Bridges che prevede di non avere contatti con il cosiddetto genitore alienante per 90 giorni.
Gottlieb ha raccolto i dati dei 40 bambini che hanno seguito il suo programma. I suoi dati mostrano che 32 di quei 40 bambini rimangono collegati al loro cosiddetto genitore straniero dopo aver completato il programma. Nove bambini hanno una relazione con entrambi i genitori dopo aver completato il programma. Gottlieb dice che i bambini che non sono riusciti a rimanere connessi con il loro cosiddetto genitore estraneo sono quei casi in cui il periodo di 90 giorni senza contatto è stato revocato e il cosiddetto genitore alienante era ancora "impegnato in strategie alienanti".
La NBC Bay Area ha contattato i genitori che hanno portato Arianna e Leo a Family Bridges. Hanno rifiutato di parlare con noi delle loro esperienze.
Il padre di Samantha, Scott, ha contattato la NBC Bay Area e ha detto che crede che i Family Bridges abbiano funzionato per ricollegarlo a suo figlio, ma ha indicato che non sono una panacea per tutti.
Questi programmi sono l'ultima opzione". Tutto il resto è stato provato e ha fallito. Non c'è più niente da provare. È drastico e difficile. È meglio dell'alternativa. Ho vissuto entrambe le cose. Sono convinto che non avrei avuto alcun rapporto con i miei figli se non fosse stato per quel programma", ha detto Scott. "Mi si spezza il cuore, non ha funzionato per Sam, ma ha funzionato per mio figlio".
Accoglie con favore la supervisione dei programmi, "Fatti avanti".
I registri del tribunale mostrano che il tutore nominato dal tribunale di Arianna ha testimoniato che la sorella minore ha fatto "progressi incredibili" dopo l'"intervento".
Ma Arianna ha chiesto l'emancipazione ed è tornata a vivere con suo padre dopo aver completato il programma Family Bridges.
Samantha, che ha lasciato il programma in anticipo, è stata separata dalla madre per diversi mesi fino a quando non è stato revocato l'ordine di non contattare il tribunale. Arianna ha detto che non ha avuto contatti con la sorella per due anni.  Samantha ha detto di aver perso i contatti con il fratello minore per quattro anni.
Scott ha detto alla NBC Bay Area di aver incoraggiato il figlio a contattare Sam dopo i quattro anni di separazione e si sono riconnessi quest'estate.
Scott ha detto di essere fiducioso che lui e Sam saranno in grado di instaurare un nuovo rapporto in futuro. Nel frattempo, Samantha spera che parlare della sua esperienza possa portare guarigione e speranza per gli altri che attraversano una situazione simile.
"Voglio condividere la mia storia in modo che chiunque abbia vissuto questa esperienza sappia di non essere solo", ha detto.

ALEX COME DEBORAH

#Alex ha solo 19 anni, come Deborah, ed entrambi hanno ucciso il loro padre per difendere le loro madri mentre venivano picchiate per l'ennesima volta.

Alex  almeno da quando ne aveva 8 di anni e' vissuto nel #terrore di una #padre #alcoolizzato e #violento, che spesso e volentieri picchiava lui, il fratello e la #madre.

Dieci anni di #terrore, mai interrotti da nessuno.

Eppure i vicini, solo oggi, confermano di aver sentito spesso le urla provenire dalla loro casa, le botte e gli insulti paterni. Confermano la violenza di quell'uomo #padrepadrone.

Alex non ha conosciuto gite serene al mare o fuori porta, insieme ai genitori...ne' momenti di serenita' familare...ne' canti alla finestra durante il lockdown ne' pasta fatta in casa da impastare e ritagliare tutti insieme....ne' cosa significhi avere un padre che gioca con te, ti sostenga, ti ami, ti protegga.

Alex in casa ha conosciuto soprattutto #urla, #botte #calci #punizioni.... e una madre che resisteva e cresceva i figli in solitudine, come poteva. Lo racconta lui, lo confermano la mamma ed il fratello, ma soprattutto i vicini

Tuttavia e nonostante l'inferno vissuto in #casa, Alex andava a #scuola, aveva "tanti progetti per il futuro" ed era uno "studente modello".
Tanto che oggi i suoi Professori ed il Dirigente Scolastico dell'Istituto frequentato da Alex chiedono al #MIUR di autorizzarlo a partecipare alle prove finali di maturita'.
Affinche' possa conseguire il Diploma ...perche' Alex "lo merita" ed un domani possa realizzare quei #sogni nel cassetto nonostante tutto!

Del resto anche #Deborah lo era sempre stata!
Una brava ragazza che tuttavia un giorno e' stata costretta ad impugnare un'arma per difendere la #madre dall'ennesima violenza!

Probabilmente la mamma di Alex aveva in parte saputo compensare i traumi delle gravi e permanenti violenze paterne con il proprio amore, insegnando ad Alex a non perdere la speranza di poter costruirsi un futuro diverso, studiando ed impegnandosi.
Un futuro che Alex stava perseguendo con serieta' e dedizione!
Probabilmente la mamma di Alex ha pensato che mediare tutti i giorni tra le - immaginiamo scarse - esigenze personali, quelle dei figli e le violenze fisiche e psicologiche quotidiane paterne fosse la strada giusta.

Probabilmente la mamma di Alex ha pensato che mantenere il "sistema famiglia" fosse la scelta giusta, per il bene dei figli.

Del resto e' la stessa indicata dalla junk science, no?

MEDIARE...MANTENENDO LE RELAZIONI FAMILIARI CON IL PADRE VIOLENTO E NONOSTANTE LA VIOLENZA!


Ma anche la storia di Alex come quella analoga di Deborah dimostrano CHE NON E' QUESTA LA STRADA GIUSTA!

Cosa e' mancato in queste storie, affinche' Alex un giorno di aprile 2020, e Deborah 11 mesi prima, per difendere le loro madri dall'ennesimo atto di violenza subito, anziche' chiamare la polizia immediatamente, siano invece esplosi essi stessi in una violenza inconteniibile, tanto da uccidere i loro padri...nel caso di Alex pugnalandolo piu' volte.

Cio' che e' mancato, nella storia di Alex, suo fratello e dei suoi genitori, ma anche in quella di Deborah, e' stata la TUTELA IRRINUNCIABILE CHE SI ATTUA CON LA SEPARAZIONE DAL VIOLENTO !

Un diritto-dovere che solo fino a poco piu' di dieci anni fa nei tribunali italiani era principio ben chiaro!

Un genitore violento decadeva dalla responsabilita' genitoriale ex art. 330 c.c. !

SENZA SE E SENZA MA !

Ma, prima di tutto, il genitore violento veniva SEPARATO PERMANENTEMENTE dalle sue vittime!

I Giudici all'epoca sapevano il senso di questa norma IMPORTANTISSIMA e lo APPLICAVANO....

Perche' un padre violento NON E' UN EDUCATORE SUFFICIENTEMENTE ADEGUATO...

PERCHE' UN PADRE VIOLENTO E' PERICOLOSO SIA FISICAMENTE CHE PSICOLOGICAMENTE PER I SUOI FIGLI, SPECIE SE MINORI....

PERCHE' I MINORI E LE VITTIME VANNO PRESERVATE E NON POSTE A RISCHIO...

specie se cio' e' finalizzato ad ACCONTENTARE I DIRITTI GENITORIALI DI UN MANIPOLO DI PADRI VIOLENTI CON FORTI POTERI LOBBISTICI, CAPACI DI MANIPOLARE I CONVINCIMENTI DI QUELLA MAGGIORANZA DI PADRI SANI, NONCHE' DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI....

PERCHE' UN PADRE VIOLENTO RINUNCIA AI PROPRI DIRITTI GENITORIALI NEL MOMENTO STESSO IN CUI AGISCE LE VIOLENZE ESPONENDO A RISCHIO LA VITA E LA SALUTE PSICOLOGICA DEI PROPRI FIGLI !

Solo la SEPARAZIONE da un padre cosi violento avrebbe salvato veramente Alex e Deborah, nonche' i loro stessi padri, le loro madri ed i fratelli.

Ma di cio' guai a chi volesse dare la colpa alla madre!!!!

GUAI!

In un Paese in cui le madri sono per la maggioranza escluse dal mondo del lavoro e, quando lavorano, sono rilegate a impieghi partime che non garantiscono alcuna autonomia.....

In un Paese in cui i Tribunali per la famiglia e per i Minori sono stati GRAVEMENTE INQUINATI da una scienza spazzatura, che li ha convinti a tradire i principi giuridici studiati ed applicati, ritenendo falsamente che i diritti dei padri abusanti (travestiti da espressioni vuote come quella di "bigenitorialita'") siano preminenti rispetto ai diritti primari essenziali dei minori (la salute, la vita....).

In un Paese in cui la separazione dal padre violento anziche' costituire la soluzione, viene invece rappresentato come un danno per il minore! Cosi da ritenere piu' pericolosa una madre protettiva, che vuole la separazione dal partner violento, che un padre violento!

In un Paese in cui sempre piu' spesso ci troviamo dinanzi sentenze paradossali che ignorano chiari segni di pericolo nella personalita' paterna e Tribunali che finiscono per affidare bambini di 3 anni proprio ai padri violenti, dediti a droghe o alcool ("ma signora...si droga solo durante la settimana e ne we quando sta con il figlio ha detto di non farne suo...diamogli fiducia!") sottraendoli a madri protettive ritenute responsabili di "alienarli" solo perche' hanno trovato il coraggio di separarsi e denunciare!

Cari Giudici e psicologi indottrinati dalla scienza spazzatura, non dovrete stupirvi se nel tempo aumenteranno le depressioni nei bambini...se aumenteranno i bambini costretti ad assumere psicofarmaci....se aumenteranno i suicidi di bambini ma anche gli omicidi e le aggressioni fisiche violente commesse da figli, ormai divenuti adulti, verso i loro padri violenti e abusanti ...
Non dovrete stupirvi ne' venire a farci la morale se aumenteranno le violenze domestiche, anziche' diminuire.....se sempre piu' bambini rimarranno uccisi o gravemente feriti o resi invalidi da pessime cure dovute all'incapacita' o alla violenza dei padri a cui sono stati affidati.

Gia' oggi avete davanti i primi frutti di quella legge 54/2006, la cui applicazione ulteriormente distorta data dalla interpretazione della junk science, sta creando mostruosita' e gravissimi futuri danni sociali.

La violenza domestica non va mediata...non va normalizzata, negata e banalizzata.

Farlo significa CONDANNARE i bambini ed i ragazzi che ne sono vittime a seri problemi psichici e comportamentali.

https://www.lastampa.it/torino/2020/05/06/news/uccise-il-papa-violento-ora-alex-fara-la-maturita-in-carcere-1.38810462

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