Il LOCKDOWN IMPOSTO DAL COVID 19 STA EVIDENZIANDO LA GRAVITA' DELLE VIOLENZE DOMESTICHE AGITE SU DONNE E MINORI IN TUTTO IL MONDO. MA IN ITALIA IL PERICOLO MAGGIORE E' NELLA VIOLENZA ISTITUZIONALE E LE DENUNCE DIMINUISCONO.
"State molto attenti a far piangere una donna. Perché Dio conta le sue lacrime"
(dal Talmud)
Due mesi di #isolamento: 9 vittime di #femminicidio solo nel nostro Paese. Sono dati agghiaccianti che devono farci riflettere. L'emergenza continua... e non solo per il #Covid19.
_Marisa Pireddu, 51 anni, a maggio 2020 uccisa con 40 coltellate dal marito reoconfesso nel cagliaritano
_Barbara Rauch, 28 anni, #uccisa il 9 marzo ad Appiano (Bolzano)
_Lorena Quaranta, 27 anni #uccisa il 30 marzo a Furci Siculo (Messina)
_Gina Lorenza Rota, 52 anni, #uccisa il 2 aprile Rho (Milano)
_Alessandra Cità, 47 anni, #uccisa nel sonno il 18 aprile a _Truccazzano (Milano)
_Ira Bruschetini, 97 anni, #uccisa da marito suicida il 30 marzo in Oltrarno a Firenze
_Irina Maliarenki, 39 anni, #morta il 1° marzo a Napoli, dopo dieci giorni di agonia
_Bruna Demaria 60 anni, #uccisa con il figlio il 13 marzo a Beinasco, (Torino)
_Viviana Caglioni, 34 anni, è #morta l'8 aprile a Bergamo, il compagno non era nuovo a violenze
Il lockdown imposto in tutto il mondo sta evidenziando il vero male che ci affligge: la violenza maschile in famiglia, verso donne e bambini!
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, gia' il 6 aprile 2020 ha lanciato l'allarme: il lockdown e la quarantena stanno aggravando in tutto il mondo
le violenze domestiche agite dagli uomini su donne e minori! Durante questo periodo di quarantena risulterebbero infatti raddoppiate o addirittura triplicate le denunce delle donne vittime di violenza domestica nei vari Paesi.
"Peace is not just the absence of war. Many women under lockdown for COVID19 face violence where they should be safest: in their own homes. Today I appeal for peace in homes around the world. I urge all
governments to put women's safety first as they respond to the
pandemic..... For many women and
girls, the threat looms largest where they should be safest - in their
own homes," egli ha dichiarato , appellando "for peace at home - and
in homes - around the world. We know lockdowns and quarantines are essential to suppressing COVID-19, but they can trap women with abusive partners,"
Cosi si e' espresso Guterres dall'hadquarter di NY e sul proprio account social twitter, dichiarando "Over the past weeks, as the economic and social pressures and fear have grown, we have seen a horrifying surge in domestic violence."
Il Segretario Generale dell'ONU ha riferito che in molti Paesi "the number of women calling support services has doubled" mentre "healthcare providers and police are overwhelmed and understaffed."
Durante la quarantena forzata in casa, in Cina il numero di chiamate di donne che hannno chiesto aiuto per la violenza domestica subita sarebbe infatti triplicato, in Libano ed in Malesia il numero e' raddoppiato. in Sud Africa solo nella prima settimana di quarantena sarebbero state registrate ben 90.000 richieste di intervento.
Google segnala che in Australia sono aumentate del 75% le ricerche via web per conoscere percorsi di uscita dalla violenza domestica, mentre in Turchia sono aumentate le denunce (ad Istanbul sono stati 2.493 casi a marzo 2020, il 38% in più dello stesso mese dello scorso anno quando se ne registrarono 1.804) ed anche i femminicidi: 21 donne uccise nelle prime tre settimane di lockdown : nell'intero anno 2019 sono stati 477 i femminicidi in questo Paese, contro i 132 registrati in Italia.
In Cile le violenze domestiche sulle donne invece in quarantena sarebbero aumentate del 500% ! v. in biobiochile l'alcaldesa Evelyn Matthei
In Argentina durante il lockdown ed in solo 15 giorni sono gia' 13 le vittime di femminicidio: il 4 aprile un' infermiera di 40 anni, uccisa dal compagno dopo una forte lite. Dall'inizio del 2020 in Argentina vengono contate gia' 90 donne uccise da partner ed ex partner (v. dati di Ahora Si Nos Ven).
Mentre in Francia al 30 marzo il Ministero degli Interni registrava gia' un incremento del 32% delle violenze domestiche, del 36% a Parigi, giungo al 40% nel mese seguente ( https://www.leparisien.fr/societe/quarantaine-le-senat-unanime-pour-proteger-les-femmes-victimes-de-violences-conjugales-05-05-2020-8311287.php tanto da suggerire alle autorita' di mettere a disposizione stanze di albergo gratuite, dove far trascorre la quarantena a donne e minori vittime di violenza : in un Paese che, come ricorda Euronews, ha già uno dei più alti tassi di violenza domestica tra i paesi di tutta Europa e dove ogni anno si stima che 219mila donne, dai 18 ai 75 anni, subiscano violenze fisiche o sessuali da parte di partner attuali o precedenti, ma solo il 20% denuncia.
Anche in Spagna il Consiglio dei Ministri con un decreto reale dedl marzo 2020, allo scopo di aumentare la protezione delle vittime di tutti i tipi di violenza di genere, ha aperto punti presso negozi di generi alimentari dover poter ricevere le denunce delle vittime e ha messo a loro disposizione stanze d'albergo gratuite, dove trascorrere la quarantena.
in Bosnia a fine aprile rsultano aumentate del 64% le violenze sulle donne
In Belgio ai primi di maggio sono triplicate le richieste di aiuto per violenza domestica
La Tunisia inizia la fase2 del lockdown perpetuando la discriminazione di genere, con un decreto che penalizza le sole donne. Si legge infatti che "i pensionati con più di 65 anni" e "le #madri con #figli di età inferiore ai 15 anni" hanno l'#obbligo di restare a casa. Dopo questa notizia si è scatenata una protesta
che ha costretto il governo a fare marcia indietro. https://www.unionesarda.it/articolo/news/mondo/2020/05/03/la-fase-2-patriarcale-e-sessista-di-tunisi-le-donne-restano-a-cas-137-1014690.html?fbclid=IwAR32k2if8wSClffFL2QvazgtsRFKEUqHB_I6ULXv-EdXwuexSzADSEnRjRA
In Canada la fondazione canadese delle donne escogita un gesto della mano che le donne vittime di violenza e costrette in casa, durante la pandemia, possono utilizzare durante una qualunque videochiamata, anche di lavoro. A quel punto, l'interlocutore dovrà porre domande che necessitano di risposte come "si" o "no" e poi allertare la Polizia
L'OMS si e' detto "profondamente turbato" nel verificare che in Europa nel solo mnese di prile 2020 le violenze domestiche sono aumentate del 60%.
Una parte degli uffici del Parlamento Europeo trasformati in rifugio per donne fragili o vittime di violenza domestica, durante la pandemia. Sono state ricavate delle stanze singole per garantire sicurezza sanitaria e un minimo di privacy
https://www.euractiv.fr/section/sante-modes-de-vie/news/eu-parliament-becomes-shelter-for-vulnerable-women-during-covid-19-crisis/?fbclid=IwAR2owDjJRYRtdWG4DYpu1J5PSTwbjeoqyg3X16jfD98tugIOzhSXb1LfQVIAnche Greta Thumberg interviene per l'Unicef richiedendo che i bambini vengnao messi sotto protezioni durante il lockdown
"I urge all governments to make the prevention and redress of violence against women a key part of their national response plan to COVID-19"
ha dichiarato il Segretario delle Nazioni Unite il 6 aprile 2020.
Ed in Italia?
Telefono Rosa ed altre importanti associazioni fin dalla prima settimana di lockdown hanno registrato viceversa una drastica diminuzione delle richieste di aiuto ai numeri predisposti: un dato confermato anche dalla Procuratrice Aggiunta di Milano Maria Letizia Mannella ed
in controtendenza rispetto gli altri Paesi!
"Maison Antigone", che si occupa di violenza istituzionale agita sulle madri ed i minori, al contrario ha ricevuto una impennata di contatti: madri spesso gia' vittime di violenza domestica che hannno chiesto aiuto, lamentando comportamenti vessatori di ex partner violenti, padri collocatari che hanno impedito qualsiasi tipo di relazione materna e non collocatari che viceversa, incuranti dei rischi della pandemia, hanno preteso il mantenimento puntuale del calendario delle loro visite, con modalita' tuttavia aggressive, rivendicative, ricattatorie e persino pericolose per la salute dei loro figli minori.
Non possiamo non interrogarci sul calo delle chiamate registrato da Telefono Rosa e dalle altre associazioni e l'aumento delle richieste di supporto alla nostra,
la cui spiegazione certamente puo' essere rintracciata da una parte nella oggettiva difficolta' delle donne di sfuggire al controllo costante agito dall'abusante che ancora vive in casa con loro, dall'altra le aumentate richieste di aiuto giunte ai nostri contatti confermano che la violenza domestica/intima agita da ex partner non si arresta affatto con la separazione e che anch'essa e' aumentata con l'avvio del lockdown
.
Ma queste poche riflessioni bastano per comprendere le dinamiche sopra esposte ?
Quale la differenza italiana rispetto agli altri Paesi, che viceversa hanno registrato un aumento delle denunce?
Il nostro fondato timore e' che le vittime italiane, in specie le madri, non abbiano piu' fiducia nella capacita' protettiva delle nostre istituzioni e, per questo motivo, abbiano smesso di denunciare proprio in questo periodo, in cui la gestione della protezione si fa piu' critica e di difficile realizzazione.
Non e' un mistero che i CAV ed i centri rifugio italiani siano in numero fortemente inferiore rispetto a quello di altri Paesi, ulteriormnte ridimensionato negli ultimi due anni.
Ne' e' un mistero che il sostegno economico ed i fondi destinati a CAV e centri rifugio siano rimasti bloccati per lunghissimo tempo, cosi da determinare oggettive situazioni di crisi ed insostenibilita' per i centri medesimi.
Ne' e' un mistero la scarsa centralizzazione della gestione dei cav e centri rifugio in Italia, che conduce ad una mancanza di trasparenza e ad una disparita' regionale di offerta e qualita' del servizio.
Quanto detto sopra e' quanto e' stato denunciato nel gennaio scorso contro le istituzioni italiane dal Grevio, la Commissione europea preposta all'attuazione della Convenzione di Istanbul contro la violenza e discriminazione su donne e figli minori.
Ne' del resto e' un mistero che nel nostro Paese non siano state di fatto attuate delle previsioni analoghe a quelle di Francia e Spagna, permettendo alle vittime di poter immediatamente uscire di casa e trascorrere la quarantena in alberghi messi a disposizione dallo Stato.
Ma tutto cio' basta per capire il motivo per il quale le donne hanno smesso di denunciare la violenza domestica?
No!
Urge un'ulteriore riflessione che, come vedremo, condurra' anche alla spiegazione dell'impennata di richieste di contatto che viceversa nello stesso periodo sono giunte alla nostra Associazione!
C'e' da riflettere sul fatto che le donne vittima di violenza domestica (quel tipo di violenza accesa dal lockdown) siano generalmente anche madri : ossia donne preoccupate del proprio destino ma soprattutto di quello dei loro figli minori.
Si tratta cioe' di donne che ormai si sono rese conto come, grazie alla "junk science", tra cui la teoria pseudoscientifica "Parental Alienation"
diffusasi da anni nei tribunali e nelle universita' della nostra
penisola nell'indifferenza della Comunita' scientifica, dopo la
denuncia dovranno affrontare un percorso niente affatto rappresentabile
dal'ipocrita video pubblicitario diffuso da.......... !
Viceversa in Italia dopo la denuncia queste madri rimarranno invischiate in un meccanismo kafkiano di per se' irrazionale, folle e dunque altrettanto violento e cio' fino al raggiungimento della maggiore eta' del loro figlio piu' piccolo.
Immediatamente vedranno limitata non solo la responsabilita' genitoriale del padre violento ma anche la propria, venendo i loro figli minori affidati ai servizi sociali e dunque da quel momento completamente ostaggio di questi. Pur disponendo di case personali, si ritroveranno obbligatoriamente a vivere con i loro bambini in centri di
accoglienza rimasti da tempo privi di mezzi economici, dunque
totalmente inadeguati e con operatori non sempre soddisfatti. Anziche' ricevere comprensione e sostegno saranno sottoposte per anni al controllo costante
e quotidiano di educatori e assistenti sociali, su ogni loro decisione o scelta. Donne e minori da anni vittime di soprusi
ed abusi psico-fisici che, anziche' venire sostenuti, si ritrovano
esaminati da CTU e Tribunali per i Minori i quali, insieme a tutori,
mediatori, assistenti sociali, invece di preoccuparsi di verificare e, se del caso, attestare
l'inidoneita' genitoriale del genitore violento o anziche' concentrarsi, quando e se possibile, nel
recuperare tale capacita' con interventi esclusivi sulla persona del violento, proteggendo i minorie loro madri da futuri rischi di
rivittimizzazione, viceversa appaiono esclusivamente ed acriticamente impegnati a
lavorare in favore del mantenimento della relazione genitoriale dei
minori con il padre, indipendentemente se violento o meno, se
abusante o meno, indipendentemente se pericoloso o meno, ritenendo
presuntivamente ed a prescindere da tutto, in modo totalmente irragionevole ed infondato scientificamente, piu' pericolosi gli atteggiamenti
protettivi delle madri, anche quando vittime, rispetto agli accertati agiti
violenti paterni !(v. quanto condannato da Grevio a tal proposito sub
n. 37 in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-8
).
Una modalita' di azione che si fonda su una presunzione ascientifica del tutto distorta e distorcente che , nonostante la bocciatura ennesima ricevuta sia dal DSM che piu' di recente dall'ICD 11,
in Italia viene ancora massicciamente insegnata dalla "scienza spazzatura" (cosi come la defini Paul
Fink Presidente dell'APA americana) in corsi di Master per futuri CTU e assistenti sociali, nonche' in corsi di formazione per Avvocati e Magistrati.
Una "parapsicologia" o "apice della follia", come e' stata degfinita dal Giudice Dollinger della Corte Suprema di NY a dicembre 2018, che induce i Tribunali per i Minori attraverso vari step dapprima a limitare la responsabilita' genitoriale materna, infine ad affidare e collocare i minori proprio presso i padri denunciati per violenza domestica, persino quelli
rinviati a giudizio e sempre piu' spesso anche quelli condannati, piuttosto che alle madri protettive, asseritamente
"alienanti" o "simbiotiche", in quanto ritenute piu' pericolose per la crescita sana dei loro figli.
Si tratta di una distorsione ascientifica (fatta passare per scientifica dai suoi sostenitori) che avrebbe potuto diventare norma se solo il ddl 735 cd Pillon o il ddl 45 o un altro dei ddl collegati fossero stati approvati !
Una distorsione che, comunque, gia' da anni sta trovando ugualmente applicazione nella giurisprudenza e nei fatti, indipendentemente dalla norma!
Una distorsione che sta compromettendo il corretto svolgersi della giustizia e che e' gia' stata piu' volte denunciata da diverse istituzioni internazionali: dall' UN Special Rapporteur's il 22 October 2018 ( www.ohchr.org/Documents/Issues/Women/WG/Communications/OL_ITA_5_2018.pdf. ) dall'APSAC americana, l'APA, la Commissione europea Grevio nel gennaio 2020 (".... Another area requiring urgent consideration by the authorities is that relating to the determination of custody and visitation rights. The report finds that existing provisions in the law which would allow giving priority, in cases of violence against women, to the best interest of the child over and above the principle of shared parenting are rarely used. In its report, GREVIO expresses its concern about the tendency of the system in place to expose to secondary victimisation mothers who seek to protect their children by reporting the violence. The report also finds that legislative amendments are necessary to bring the Italian legislation in conformity with the requirement of ex officio prosecution set out in Article 55, paragraph 1, of the convention, as regards in particular the offences of physical and sexual violence.")
Donne
e minori vittime di violenza domestica che denunciano si ritrovano
cosi oggi, nel nostro Paese, a patire ulteriori e piu' gravi violenze:
non solo da parte del partner abusante ma anche delle Istituzioni,
indottrinate da teorie pseudoscientifiche.
Forse e' in cio' che dobbiamo comprendere questo cambio di passo in Italia. Interrogandoci sulle cause, sulle conseguenze di questo fenomeno nonche' circa i necessari rimedi da adottare al piu' presto.
* Gia' la Commissione europa Grevio nel gennaio 2020 denunciava l'esistenza di ostacoli nella protezione delle donne vittime stante:
1. la mancata parziale attuazione del cap.VI della Convenzione di Istanbul su indagini penali, provvedimenti giudiziari e le condanne delle varie forme di violenza sulle donne ("...the protection of women victims of violence is
hampered by a partial implementation of the requirements of Chapter VI
of the convention on criminal investigations, prosecutions and
convictions of the various forms of violence covered by the convention.")
2. l'esistenza di barriere e ostacoli che in Italia le donne vittime di violenza devono affrontare nelle stesse istituzioni per ottenere protezione ( "...The report therefore requires adopting urgent measures to lift the barriers preventing victims from accessing protective orders and to enhance their effective enforcement. ..." (v. in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-1 ).
3. la carenza di sufficienti rifugi antiviolenza (circa 228 in base al rapporto pressentato al Grevio) nonche' di posti letto, valutati dal rapporto Ombra dell'ottobre 2018 in circa 5451 (sub n.146-147 v. in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-26 ).
4. Le limitate risorse economiche concesse ai CAV e la mancata trasparenza con cui queste risorse vengono assegnate, che si riflettono sui servizi offerti, con disparita' regionale (v. in n.146-147 https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-26 )
5. I criteri restrittivi riscontrati in alcune Regioni per l'accesso ai rifugi (v. sub n. 148 del rapporto in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-26 )
6. Il Grevio mette anche in evidenza l'impreparazione che talvolta e' dimostrata dagli operatori delle forze dell'ordine che intervengono dinanzi casi di violenza domestica, i quali non appaiono sempre adeguatamente consapevoli di trovarsi dinanzi una violenza di genere strutturale e tendono ad interpretare come "lite familiare" i casi di violenza, considerando il proprio intervento in funzione mediativa riconciliativa della coppia e non protettiva delle vittime (sub n. 216 del rappoirto Grevio https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-42) ma cio' che il Grevio riferisce alle FFOO dovrebbe riconoscere anche in capo a SS ed operatori dei tribunali (avvocati, ctu, ctp, tutori, Giudici)!
7. Vi e' anche da considerare la cultura italiana forse ancora non pronta a riconoscere ne' la violenza domestica sulle donne ne' la discriminazione sociale a cui sono sottopopste le donne italiane: un limite culturale che posiziona l'Italia al 70 ° posto nel Global Gender Gap Index del World Economic Forum 2018, e ha ottenuto un punteggio di 63 su 100 secondo l'EIGE Gender Equality Index per il 2019 rispetto alla media UE di 67,4. I progressi in questo settore continuano a essere ostacolati dall'assenza di una politica globale e integrata sulla parità di genere a livello nazionale. Le disparità persistenti sono particolarmente evidenti nel settore dei diritti economici: secondo i dati di Bankitalia, le donne in Italia possiedono in media il 25% in meno di risorse economiche rispetto agli uomini e questo divario aumenta al 50% nelle coppie. Il 40% delle donne sposate sono disoccupate e coloro che lavorano guadagnano meno e sono ancora discriminati sul posto di lavoro. Le misure di austerità introdotte in risposta alla crisi economica e finanziaria sembrano aver avuto un impatto grave e sproporzionato sulle donne, in particolare le donne con disabilità, le donne anziane e le lavoratrici domestiche. I tassi di povertà tra le donne, in particolare le madri single, sono alti. (v. sub n. 33 della Relazione in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-8 ).
8. Il Grevio a gennaio 2020 evidenzia anche l'allarme circa una cultura di negazione della violenza di genere in Italia, espressa anche attraverso il deposito di disegni di legge finalizzati a normativizzare principi contrari all'uguaglianza di genere, contrari alle stesse disposizioni comunitarie e della Convenzioni europea di Istanbul, nonche' a riconoscere giuridicamente teorie costruite in pregiudizio delle donne e dei minori vittime di vioienza maschile domestica (v. sub n. 36 della Relazione in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-8 )
9. Si tratta di una carenza di informazione, formazione su specifiche tematiche di genere e sulla violenza alle donne,
carente gia' a livello universitario (v. sub n. 105 della Relazione in https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-19
10. Il Grevio nello stesso documento lamenta che le richieste delle vittime per l'applicazione di misure di sicurezza rimangono inosservate e il rischio a cui esse sono esposte viene dalle Istituzioni italiane sottovalutato, constatando la riluttanza dei tribunali ad emanare misure precauzionali (in particolare in assenza di violenza fisica) , ritardi nell'emissione, negligenza nella loro applicazione e riduzione al minimo dei rischi segnalati da una violazione di tali misure. La ricerca in questo settore ha evidenziato che non esistono misure per consentire una reazione immediata ad una chiamata che segnala la violazione di un ordine di protezione(sub n/ 235 https://hudoc.grevio.coe.int/eng?i=GREVIO-Inf(2019)18_Italy_Baseline_Evaluation_Report_eng-45
11. Il Grevio lamenta altresi che gli ordini di protezione ex lege 154/2001 a norma artt. 342-bis e 342-ter c.c. non vengono applicati o sono esaminati con ritardo, o non sono fatti rispettare. (v. sub nn. . 236-237).
13. Il Grevio lamenta altresi una generale tendenza a denunciare meno in Italia (v. sub n. 155-156)
14. nonche' una impereparazione e sottovalutazione del rischio (sub n. 227-228)
Vedi del resto i rilievi analoghi della CEDAW del 2017 "observations on the seventh periodic report of Italy, paragraph 21d, CEDAW, July 2017"
Mentre dalla pagina fb del CNOP Paolo Carpi dell'Università Europea di Roma parla della importanza psicologica (e quella medica?) di mantenere per i bambini le relazioni genitoriali, anche nei casi di separazione, in tutto il mondo SOLO le mamme continuano a perdere addirittura la #custodia dei #figli #minori a semplice richiesta dell'altro genitore, con la scusa del Covid 19.
AL CONTRARIO ai #padri tutto è consentito, anche a quelli #violenti, anche in tempi di #lockdown e di divieto assoluto di transitare da un comune all'altro!
Ogni loro pretesa, ogni capriccio, sebbene assurdo e/o pericoloso, è concesso!
A nessuno dei padri, neppure a quelli condannati per violenza domestica o lesioni sui loro figli minori, è stato sospeso alcun diritto genitoriale: né quello alle visite protette (al massimo sostituite con plurime chiamate via wap) né le visite , figuriamoci la custodia !!!!!!
Ed è così che #bambini e le loro #madri
per volontà giudiziale vengono costrette a salire sui mezzi pubblici
ed attraversare ben due regioni, percorrere centinaia di km, per
mantenere le visite protette del padre che comodamente attende in casa
propria.
Nonostante chiaro divieto di transitare da un comune
all'altro, se non per gravi emergenze e nonostante l'evidente rischio di
esposizione.
Altri bambini vengono prelevati dalle case materne e anziché venire condotti subito nella abitazione dell'altro genitore, rispettando il lockdown, sono portati a spasso in casa di nonni, cugini, addirittura amici, a far la spesa per la città, nei parchi, aumentando rischi contagio.
Bambini baciati in bocca da padri con la mascherina, indossata a uffa.
PADRI che ottengono dalle autorità medesime il superamento di restrizioni rigidissime, come quelle sarde, di arrivare nell'isola più blindata, avere da subito con sé il minore, nonostante la previa quarantena precauzionale prevista.
Padri infermieri, medici che continuano a veder protetti i loro diritti di custodia e visita.
A nulla valgono invece richieste di maggior tutela avanzate dalle mamme!
LORO HANNO PAURA DEL CONTAGIO SOLO PERCHÉ "ISTERICHE".. MA SE I PADRI AVANZANO LE MEDESIME RICHIESTE, ALLORA NO... ESSI NON LO SONO!
Se è una madre a richiedere protezione, motivandola con fatti gravi, al
massimo il Giudice, anche dinanzi casi di rischio contagio, impone al
padre di esibire un tampone negativo per la normale prosecuzione dei
tempi di visita... Un tampone che lascia il tempo che trova!
Una vera presa in giro... Perché il contagio non ti rende immune nei giorni a venire, solo perché hai fatto un tampone!
In USA una dottoressa di pronto soccorso perde la custodia della figlia di soli quattro anni in piena pandemia.
Storia di Donatella, che per un giudice non può essere infermiera e madre

Si fa presto a dire "State a casa"...
"Tantissimi i casi di cronaca e le testimonianze sulle pagine social del "Comitato Madri unite contro la violenza istituzionale", della "Rete giù le mani dai bambini e dalle donne" e dell'Associazione "Maison Antigone"."
Citate da Francesca Fortuzzi su Contropiano !

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Bacia sulle labbra le figlie per far dispetto alla ex moglie
Quarantena e isolamento mandano in tilt gli italiani: il numero di TSO è in costante aumento
"Sergio, quattro anni, viene portato in codice rosso per un episodio
convulsivo prolungato. Ne aveva avuti altri tre nella stessa giornata,
tutti gestiti a domicilio. È dimostrato che risulta più difficile sedare
un episodio convulsivo se si interviene con ritardo. Anna, nove anni,
viene condotta in pronto soccorso disorientata e con affanno.
Faceva tanta pipì da diversi giorni e beveva molto, ma stava a casa.
Agli esami, un esordio di diabete con severa acidosi che richiederà un ricovero in rianimazione.
Antonio, 30 giorni, inizia a vomitare dopo ogni poppata, arriva in
pronto soccorso quasi in shock; aveva un problema chirurgico che poteva
essere risolto diversi giorni prima.
Tutti questi bimbi, i cui nomi
sono inventati ma le cui storie sono vere e per fortuna a lieto fine,
sono legati da un preoccupante elemento: la famiglia ha tardato la
richiesta di una valutazione medica per paura di contrarre il nuovo
coronavirus in ambiente ambulatoriale o ospedaliero.
È giusto
restare a casa e non affollare inutilmente ambulatori e pronto soccorso,
ma non se il tuo bambino presenta sintomi/segni di allarme: bambino di
ogni età con o senza febbre ma con pallore e/o poca reattività o
disorientato o difficoltà a camminare, che beve troppo e urina tanto,
presenta macchie sulla cute che non scompaiono alla pressione o respira
velocemente ("con i buchi sotto le costole e/o al collo"), mal di pancia
continuo ed ingravescente, soprattutto se con vomito e/o febbre e/o
pancia dura o gonfia e/o bambino che non fa cacca o aria. Lattante che
salta diverse poppate, pianto lamentoso o presenta diversi episodi di
vomito, non fa pipì per più di 24 ore. Bambino di meno di 3 mesi con
febbre.
In questi casi una valutazione pediatrica in tempi brevi è d'obbligo!
Non esiste soltanto il nuovo coronavirus e la storia di nessun bambino
deve finire male a causa del coronavirus ma senza che abbia il
coronavirus. Aiutiamoci in questo. Noi ci siamo sempre, per te ed il tuo
piccolo/a. Un gruppo di pediatri. "
Margherita Rosa, Ospedale Santobono, Napoli dal web
Europe braces for domestic abuse 'perfect storm' amid coronavirus lockdown
Gina Lorenza Rota52 ani uccisa dal compagno, poi suicidatosi
Usa la figlia per andare a comprare alcoolici
Nella chat dove oltre 40mila persone ogni giorno mettono in scena il rito collettivo dello stupro virtuale di gruppo. Foto delle ex, ma anche pedopornografia, in uno spazio online accessibile a chiunque che può rovinare una vita
In Italia prevale la paura: in calo le richieste di aiuto
A Trento
"Non saranno le donne a dover abbandonare l'abitazione per andare nelle
case rifugio, bensì i maltrattanti"
precisa il procuratore Raimondi - interverremo immediatamente sulle segnalazioni di forze dell'ordine e polizia locale"
https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2020/03/tnt-Procura-Trento-antiviolenza-donne-Coronavirus-5313578d-8bf2-479e-aef7-b77017927e0c.html?wt_mc=2.www.wzp.tgrtaatn_ContentItem-5313578d-8bf2-479e-aef7-b77017927e0c.&wt&fbclid=IwAR3bisqDdPfZX0wcFCBAqKNpV4l77fAJur0UnzoQwN6K5mLQx1uXpEkUNGA

Sostituto procuratore generale presso la Cassazione, lo stesso che aveva richiesto rigetto risarcimento danni per i figli orfani di femminicidio della mamma Marianna Manduca avvenuto nel 2007 , dernunciato per maltrattamenti in famiglia https://www.ilriformista.it/pm-picchia-la-moglie-i-colleghi-non-lo-denunciare-nessuno-ti-cedera-64413/?fbclid=IwAR3R5A-Iyanjco9HIUVKEtMl3_EEcOVo0VySXgP_Reci04qrCPlN37JI7AI
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Aiutate le procure a lasciare le donne e i bambini nelle loro case E trovate luoghi idonei a ospitare i maltrattanti
Orrore nel Catanese, 57enne minaccia di uccidere i figli se la moglie non si prostituisce: "Ti porto i vecchi a casa e lo devi fare"
Uccide la madre dopo una lite e la decapita, arrestato 18enne
We must not allow a public health pandemic to become an abuse pandemic.
In Cina a febbraio 2020 le violenze domestiche si sono triplicate. I Bambini le vittime della violenza pandemica
Ha spento una sigaretta sul volto della moglie Operaio di 40 anni residente a Frosinone denunciato per maltrattamenti in famiglia.
Coronavirus, follia a Roma: sabotato il laboratorio per i test al San Camillo
In Olanda una donna, una docente, viene picchiata dal marito mentre sta svolgendo una lezione online. Ed i suoi 30 studenti postano le immagini su Whatsapp
In Italia una Professoressa, mentre sta svolgendo una lezione online, si accorge che il padre di un suo alunno sta aggredendo fisicamente la madre. Sporge denuncia.
Papa' contagiato da amante, contagia figlio minore
In aumento revenge por. Chat da oltre 40.000 membri su telegram con richieste pedofile
fenomeno anche estero.....
Le donne chiedono aiuto mentre fanno la spesa
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Prostituzione, l'emergenza COVID-19 non ferma il mercato del sesso
In Lockdown ovunque aumentano le azioni dei predatori sessuali
Assicurati alla giustizia statunitense 82 pedofili
persone assolutamente comuni: tra i 20 e i 70 anni, di tutte le classi sociali ed economiche e che svolgevano diversi lavori e professioni.
"L'operazione si è conclusa con successo seguendo un traffico di materiale pedopornografico orribile dove le vittime erano neonati e bambini piccoli".
Treviso, padre di 46 anni violenta la figlia di 2 anni e mezzo, vendendo il video
Napoli, chiusi in casa per emergenza coronavirus: pedofilo abusa della figlioletta. Arrestato
" Nuovi dati scioccanti mostrano che insieme all'aumento del 95 % del
consumo di porno infantile, c'è stato anche un picco del 200 % nelle
ricerche video che mostrano i bambini che sanguinano, soffocano,
torturati o soffrendo."

Moltissimi i casi di donne picchiate, massacrate in casa durante la quarantena, dinanzi i loro figli
https://www.fanpage.it/attualita/padova-massacrata-dal-marito-in-quarantena/
https://www.romatoday.it/cronaca/marito-violento-picchia-moglie-sedia.html
https://www.lettoquotidiano.it/modena-terrore-in-casa-mio-marito-mi-ammazza-aiutatemi/51868/
https://www.romatoday.it/cronaca/marito-violento-picchia-moglie-sedia.html
https://www.viagginews.com/2020/04/28/tivoli-massacra-botte-compagna-davanti-figli/
La squadra di football "Olimpyque de Marseille" (OM) mette a disposizione, nella propria struttura di allenamento, 44 alloggi per donne vittime di violenza ed i loro figli. https://amp.ouest-france.fr/faits-divers/violences/des-femmes-victimes-de-violence-accueillies-par-l-om-6828134?fbclid=IwAR05ndfQnj694CiQLwJ-4gXivfqvUcj3fsWwAdbDZMRZ_aapQlH_plzz-Yo#aoh=15889276495742&_ct=1588927819220&csi=1&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s