"Non avere la libertà di vedere, abbracciare, crescere il proprio figlio: questa è la mia prigione"

25.07.2019

a cura di Avv. M.Nacca

"Sono in carcere. Da 20 mesi. È un carcere un po' diverso dai carceri normali.

Vado a lavoro, posso uscire di casa, posso viaggiare, posso vedere familiari e amici.

Vi chiederete "che carcere ė"?

 Infatti non ho sbarre, non ho carcerieri vicino ma ho la cosa peggiore che possa essere commessa contro una persona, contro una donna, contro una mamma: vedersi privare del proprio figlio, nato grazie alla mia determinazione (nonostante il mio carceriere volesse che io abortissi), amato immensamente, cresciuto insegnandogli i veri valori della vita, un bambino meraviglioso, come ogni figlio lo è per qualsiasi mamma.

Oltre alla privazione vi è che non posso avvicinarmi!


Ma come, vi chiederete "hai qualche condanna"?

No, nessuna condanna penale, nessun tso, nessun disturbo psicologico /psichiatrico per cui io sia pericolosa

 ma sono pericolosa solo per una persona, la persona che amo di piu al mondo: io sono stata definita Alienante e mio figlio ha un conflitto di lealtà.

Ciò definito da una ctu (una psicologa) vista poche ore e a seguire da un tribunale che ha sposato appieno le sue fantateorie e a seguire dalle serve che aiutano il violento e continuano a cavillare su qualsiasvoglia io dica o non dica, faccia o non faccia, su cosa io potrei pensare... pertanto tuttora sono alienante, nonostante incontri ipervigilati di 120 minuti mensili.

Una condanna dove non esiste appello, non esiste un processo con tutti i tre gradi di giudizio, (mentre invece viene concesso ai peggiori assassini al mondo) .... per me l'appello non esiste, eppure vivo in carcere.

Non avere la libertà di vedere, abbracciare, crescere il proprio figlio: questa è la mia prigione.

Ho delle sbarre non fisiche ma altrettanto flagellanti per la psiche e per il corpo.

Il mio carceriere nutre l'avvallo di tutta la pletora degli altri aguzzini ed IO, vittima innocente di un sistema malato/colluso, persevero ancora e ancora nella mia lotta per rivendicare la mia innocenza e per uscire da questa mia prigione.  S."

dal web Giugno 2019


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