Interpellanza sul caso di Anna - marzo 2020

20.01.2021

Interrogazione a risposta scritta 4-04977 presentata da GIANNONE Veronica testo di Mercoledì 18 marzo 2020, seduta n. 318

GIANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:

il decreto n. 2 del 2020 della Corte d'appello di Roma, che ricalca i principi stabiliti dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 13274 del 16 maggio 2019, stabilisce che la bigenitorialità, desunta dalla legge sull'affido condiviso, n. 54 del 2006, non è un principio astratto e normativo, ma un valore posto nell'interesse del minore, che deve essere adeguato ai tempi e al benessere del minore stesso;

la convenzione di Strasburgo stabilisce, nel combinato disposto degli articoli 3 e 6, il diritto del minore ad essere informato e di esprimere la propria opinione nei procedimenti che lo riguardano, imponendo all'autorità giudiziaria di tenerne debito conto;

l'intervista video pubblicata dall'agenzia Dire, parla di Anna, una mamma che rischia di perdere la figlia riconosciuta legalmente solo da lei e non dal padre biologico;

la sua bambina è ancora con lei perché al momento è riconosciuta solo dalla madre. Rimasta incinta, il padre decise di sparire perché la donna si rifiutò di abortire. Il suo calvario iniziò quando il padre decise, ben oltre la nascita della bambina, di reclamarne la paternità. Anna riferisce: «Siamo ancora in assenza di un decreto di riconoscimento; c'è un solo genitore - per la legge - ma si parla già di modalità di affido. Quest'uomo aveva già esercitato violenza su di me e quando ricompare ...» ricomincia «con minacce, appostamenti sotto casa, una serie di cose che mi mettono in allarme e mi spingono ad affidarmi ad un legale». L'uomo si rivolse al tribunale per chiedere il riconoscimento della bambina ed il giudice dispose ben due consulenze tecniche d'ufficio (Ctu). La prima durò più di un anno e la bambina fu costretta da subito a conoscere il papà, senza alcuna gradualità e Sara mostrò subito segni di grandissima insofferenza;

la minore riferisce di botte, castighi e grande sofferenza. Nonostante ciò, la prima consulenza si è conclusa con un verdetto di «madre ostativa e inadeguata». La stessa è stata poi annullata, e il giudice ha disposto una nuova consulenza, che però non è andata diversamente dalla prima;

la controparte ha chiesto l'allontanamento dalla madre e la Ctu, pur non arrivando a questa conclusione, parla comunque di conflitto di lealtà e chiede l'affido condiviso e tempi paritetici. Il tutto senza tenere conto delle condizioni della bambina e del modo in cui l'uomo si relaziona a lei;

esistono registrazioni di due ore in cui questo padre urla contro la bambina. Sara si fa la pipì addosso per la paura e anche le sue maestre riferiscono la stessa cosa. Viene riferito che «è troppo piccola per essere creduta»;

«l'elemento ricorrente in storie come quelle di Anna - sottolinea la psicologa e psicoterapeuta Bruna Rucci - è che il bambino non viene creduto. [...] C'è il famosissimo concetto, oggi abusato, delle false accuse, che è semplicemente una modalità per chiudere la bocca ai bambini. Anche le mamme non sono credute, per cui sono sempre loro le artefici della problematica del bambino nei confronti del padre»;

«I casi di alienazione - dice l'avvocato Michela Nacca - sono aumentati. I primi che abbiamo visionato quando ancora non eravamo costituite in associazione [...] erano rari. Dalla legge 54/2006 sono andati aumentando [...]. Laddove c'è la denuncia di violenza»;

l'alienazione parentale (Ap), chiamata in origine Pas, non è riconosciuta come un disturbo mentale dalla maggioranza della comunità scientifica, ma spesso viene utilizzata nelle consulenze tecniche d'ufficio, come pretesto, talvolta unico, per allontanare minori dalle madri, definendole alienanti, simbiotiche, malevole, manipolatrici -:

se intenda adottare iniziative normative affinché sia escluso il riconoscimento dell'alienazione parentale che, come spiegato in premessa, è priva di validità e affidabilità scientifica;

se intenda adottare iniziative di carattere ispettivo in relazione al caso rappresentato in premessa.
(4-04977)


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/04977&ramo=CAMERA&leg=18 

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